PRG DEL COMUNE DI GELA

Il disegno della Città nel suo insieme si presenta “accorpato”, e a nord viene stretto da una fascia che allinea zone verdi e di servizi, con aree destinate ad edilizia. Questa fascia nord, è delimitata da un grosso asse stradale che corre tra la Via Venezia e la tangenziale, alla quale è abbastanza vicino, formando una silohuette planimetrica ad “ali di farfalla”, il cui corpo coincide con la “Centralità Direzionale a Cuneo”, che sarà l’animatrice di quest’area nord.
Proprio il senso di questo disegno “accorpato” che il PRG prescrive, esprime funzionalmente, e quasi simbolicamente, la tendenza delle dinamiche realizzative, ad effetto centripeto, i cui riflessi potranno incidere nella dinamica di valore delle aree, favorendo con decisione, le azioni di recupero dei territori malversati dall’abusivismo.
Nel disegno del PRG come “raccomandazione”, si propone di assumere pienamente la prospettiva, già tratteggiata, di un possibile nuovo ordinamento di vaste fascie agricole fondato, come già si è detto, sulle reti del Turismo Relazionale Integrato (T.R.I.) e sulle “microcentralità” che lo configurano.
In questo modo le campagne intorno a Gela, appoggiandosi a questo genere di Turismo, potranno animarsi con relazioni internazionali organizzate da ogni sua “microcentralità”, e aiutate da tecnologie informatico-telematiche la cui innovazione applicativa era impensabile vent’anni fa. Si animano così vasti territori agricoli di inediti “valori” di centralità, affinati e potenziati per la prevista presenza attrezzata delle cosiddette “porte” del T.R.I.
E’ un assetto nuovo dei territori non urbanizzati rispetto al quale la città non è più il Centro, e la campagna il suo hinterland. 
​La città piuttosto è un polo di centralità concentrata (“accorpata”), insostituibile per il rapporto stretto di comunicazioni e relazioni umane dirette e rapide, proprie della natura urbana, che coinvolgono un gran numero di persone, presenti ed operanti in “tessuti abitativi serrati”. Se ad uno sguardo affrettato del disegno la nuova Gela “accorpata” può apparire una città chiusa, la realtà è opposta, dato che realizza una nuova e virtuosa apertura verso il territorio, e ai territori contermini, in modo tale che questi vengano spinti a dotarsi di nuovi e specifici valori di centralità. La città, quindi, piuttosto è, e resta un polo di centralità, ma non è più sola; una tipologia nuova di piccoli poli di centralità si fa presente nel suo interland.

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